Il respiro è legato ai nostri stati d’animo, come del resto la mente e il corpo.
Il respiro consapevole disinnesca il pilota automatico, o la nostra tendenza a pensare per categorie. Ciò significa che siamo abituati ad attribuire in modo precoce significati, rischiando di perdere particolari importanti del presente: arriviamo a conclusioni o valutazioni per generalizzazione o semplificazione, riducendo la comprensione della realtà e, quindi, anche la nostra capacità di adattamento.
Lo stato di benessere dipende da relazioni empatiche, dalla coerenza e il respiro, se vissuto consapevolmente, è una modalità per stare nel presente, fare esperienza a partire dalla realtà, da come siamo in quel momento, cosa viviamo nel qui e ora, potremmo dire, a partire dal basso, interrompendo gli automatismi nelle nostre risposte che escludono la percezione intenzionale di quella situazione irripetibile e unica.
La respirazione consapevole ci aiuta a liberarci dei condizionamenti attraverso un esercizio continuo favorirendo una maggiore stabilità emotiva e ci consente di divenire più flessibili nelle risposte, a usufruire della nostra capacità di intuizione.
La capacità di sintonizzarci con le altre persone attraverso un allenamento alla consapevolezza aiuta nella autoregolazione, l’autocomprensione, migliorando il senso di benessere interiore.
La mente può essere intesa come un processo che regola il flusso di informazioni e di energia e la respirazione, se diviene oggetto della nostra consapevolezza, ci consente di focalizzare l’attenzione cosciente per eventualmente operare un cambiamento, trovare nuove strategie di risposta, abbandonando intenzionalmente preconcetti che ci condizionano, limitandoci.
Gli effetti benefici del respiro consapevole dipendono anche dalla accettazione della propria situazione: adottare prospettive diverse e non accontentarsi di un’unica rappresentazione della realtà, costituisce la base per il superamento di rigidità date dall’identificazione con un’unico punto di vista, raggiungendo diversi livelli di consapevolezza. Questo ultimo passaggio rappresenta la possibilità che ognuno di noi ha di cambiare, riconnettendoci intimamente con la dimensione tacita per un apprendimento trasformativo.
I nostri pensieri e le nostre emozioni sono costruttive finchè non limitano o distorcono la capacità sensoriale consapevole avvicinandoci alle esperienze, aprendoci per accedere a livelli maggiori di elaborazione, senza subire passivamente il distress che genera disagio, per accedere ad un apprendimento attivo e intenzionale.
I nostri pensieri e i sentimenti costituiscono una parte di noi, non la totalità e questo ci immerge nella modalità pratica da acquisire che nonostante l’affiorare di emozioni ci riporta gentilmente al respiro, visualizzandolo.
Bibliografia
Siegel Daniel J. Mindfulness e cervello 2009
Beck A.T. Emery G Anxiety disorders and Phobias
Foto Giovanna Canziani